Trasformare la acque reflue in una risorsa – Il progetto ULTIMATE (indUstry water-utiLiTy symbIosis for a sMarter wATer society)
La West Systems, all’interno di un consorzio europeo di 28 partner pubblici e privati ha avviato il progetto Ultimate per trasformare le acque reflue in una risorsa. La riunione di kick-off, svolta per via telematica il 2 Giugno 2020, ha ufficialmente avviato le attività del progetto.
Questa iniziativa fa parte dei progetti Horizon 2020 dalla Commissione europea per una durata di 4 anni e mira a creare una “simbiosi industriale intelligente per l’acqua”.
Una nuova iniziativa europea mira a creare una “simbiosi industriale intelligente per l’acqua”
L’obiettivo è quello di generare valore economico ed aumentare la sostenibilità valorizzando le risorse all’interno del ciclo dell’acqua. Le acque reflue non sono solo una risorsa riutilizzabile ma anche un vettore per energia e componenti che possono essere estratti, trattati, immagazzinati e riutilizzati.
La Commissione europea riconosce da tempo questo potenziale e ha adottato il nuovo piano d’azione per l’economia circolare, uno dei principali elementi costitutivi del Green Deal europeo, la nuova agenda europea per la crescita sostenibile.
All’interno del progetto Ultimate sono previsti nove casi studio dove si sperimenteranno le simbiosi tra diverse tipologie industriali. Il progetto mobilita infatti una forte partnership di complessi industriali con le principali società idriche e fornitori di servizi idrici, con PMI specializzate, istituti di ricerca e reti di collaborazione nel settore idrico. I siti pilota sono sparsi tra l’Europa ed il Mediterraneo meridionale e tratteranno esempi di simbiosi non solo con aziende chimiche o petrochimiche ma anche relative alla trasformazione agro-alimentare, bevande e biotecnologie.
I Partner Italiani
Per l’Italia è stato scelto il sito gestito dal Consorzio Aretusa (uno dei quatto partner italiani del progetto insieme al Polo Tecnologico della Magona, Università Politecnica delle Marche e West Systems), che tratta le acque reflue che provengono dai depuratori dei Comuni di Cecina e Rosignano in Toscana. L’impianto di trattamento Aretusa rende idonee le acque per essere nuovamente utilizzabili in attività industriali della Solvay Chimica Italia. Il Consorzio Aretusa (costituito dalle società ASA Spa, Solvay Chimica Italia spa e Termomeccanica Ecologia Spa) ha operato negli anni producendo oltre 3 milioni di mc l’anno di acqua trattata ceduta poi a Solvay per utilizzi industriali compatibili, in sostituzione, fino ad oggi, di oltre 40 milioni di mc di acqua di falda. È quindi evidente l’alto valore ambientale ed economico di questa operazione che negli anni ha anticipato quel concetto di economia circolare diventato oggi una linea guida fondamentale per le scelte di politica sociale ed industriale. L’acqua recuperata, che sarebbe altrimenti defluita in mare, continua ad essere sempre più una risorsa preziosa da sfruttare.
Il progetto Ultimate prevede il potenziamento dell’impianto di trattamento Aretusa dagli attuali 3 milioni di metri cubi, aumentando da una parte la capacità produttiva fino al limite progettuale di 4 milioni di mc annui, e dall’altra aumentando la quantità complessiva disponibile con il consolidamento ed incremento della qualità del refluo trattato.
West Systems con la sua trentennale esperienza nel settore dell’elettronica applicata in molteplici campi con particolare riferimento a quelli delle scienze geologiche e ambientali, si occuperà della progettazione e realizzazione del sistema di monitoraggio, modellizzazione e controllo delle caratteristiche qualitative delle acque in ingresso dell’impianto. L’obiettivo sarà quello di analizzare eventuali alterazioni dovute a processi di intrusione e infiltrazione di acque marina nel sistema di captazione, che possono modificare i requisiti necessari della risorsa idrica per il riutilizzo industriale.
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© Foto Credits: Ivan Bandura – Unsplash
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