Intervento IPNOA West Systems – Importanti riflessioni post evento COP22 – Marrakech
I cambiamenti climatici hanno sempre influenzato l’evoluzione della vita sulla Terra, queste variazioni dovute a cause naturali sono avvenute in assenza della presenza antropica.
Oggi, oltre alle cause naturali, è proprio l’uomo che con i suoi continui e crescenti modelli di sviluppo ha generato notevoli impatti sul sistema climatico e su tutti gli ecosistemi del pianeta. In particolare negli ultimi 80 anni le variazioni climatiche sono state fortemente connesse alle attività umane dovute all’esponenziali dinamiche dello sviluppo industriale: crescente utilizzo dei combustibili fossili, evoluzione dei sistemi di coltivazione dei terreni agricoli.
Queste attività hanno modificato in modo significativo la composizione chimica dell’atmosfera, incrementando la concentrazione di gas ad effetto serra (principalmente anidride carbonica, metano, protossido di azoto). L’accumulo in atmosfera di questi gas produce il così detto “effetto serra”, fenomeno naturale che determina il progressivo riscaldamento dell’atmosfera terrestre in quanto i gas trattengono parzialmente l’energia dei raggi solari che l’attraversano, modificandone in modo significativo la sua temperatura innalzandola progressivamente.
L’incremento dei gas serra antropogenici é quindi responsabile del riscaldamento globale del pianeta ed innesca fenomeni preoccupanti:
- aumento della temperatura della terra, aumento delle precipitazioni, aumento della frequenza e intensità dei fenomeni meteorici estremi,
- aumento della desertificazione dei suoli, diminuzione dell’estensione dei ghiacciai e riduzione delle superfici montane delle nevi perenni,
- aumento del livello del mare, perdita di biodiversità, problematiche connesse alla produzione alimentare e diffusione di malattie.
Il fenomeno è aggravato dai progressivi disboscamenti in tutte le zone del mondo, in particolare nelle zone amazzoniche e delle foreste pluviali, polmoni naturali che sottraggono carbonio all’atmosfera e incrementano ossigeno attraverso il processo della fotosintesi.
I terreni diboscati vengono poi utilizzati prevalentemente a scopi agricolo-alimentari, spesso non utilizzando buone pratiche agricole in quanto coltivati con coltivazioni in mono successione. Anche il suolo utilizzato a scopi agricoli contribuisce poi ad incrementare l’effetto serra, attraverso emissioni gassose tra le quali sono prevalenti gli ossidi di azoto.
Dal 1992 a Marrakech 2016: l’evolversi del patto globale sul cambiamento climatico
Per sviluppare azioni di controllo e mitigazione della produzione di gas serra, sono oggi necessari accordi globali internazionali.
La crescente consapevolezza dell’impatto negativo dei cambiamenti climatici, ha generato molteplici negoziati e meeting internazionali già a partire dal 1992, quando ne sono stati evidenti gli effetti sul pianeta. La problematica è stata affrontata per la prima volta a livello internazionale con la “Conferenza di Rio de Janeiro” da cui è scaturita la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) che indica azioni per contrastare il fenomeno del progressivo del riscaldamento del pianeta, per giungere ad uno sviluppo sostenibile.
La Convenzione aveva come obiettivo la stabilizzazione delle concentrazioni atmosferiche dei gas serra ad un livello tale da prevenire interferenze antropogeniche pericolose con il sistema climatico terrestre ma non imponendo limiti obbligatori sulle emissioni di gas serra.
Successivamente nel 1997, in occasione della “Conferenza delle Parti”, COP3, 3a edizione della conferenza annuale sul cambiamento climatici dell’UNFCCC tenutasi in Giappone, è stato approvato il Protocollo di Kyoto sottoscritto da più di 160 paesi, in cui questa volta sono stati fissati obiettivi di riduzione delle emissioni gassose. A dicembre dello scorso anno a Parigi, si è tenuta la 21esima edizione della conferenza annuale sul cambiamento climatico, COP21, in cui 196 governi dei paesi partecipanti hanno concordato un patto globale in cui si impegnavano a contenere l’aumento della temperatura dell’atmosfera fino ad un massimo di due gradi, a non incrementare le emissioni di gas serra e a sostenere economicamente ogni anno i paesi meno sviluppati per aiutarli a promuovere fonti di energia meno inquinanti.
Quest’anno si è svolta a Marrakech la 22esima edizione della conferenza annuale sul cambiamento climatico, la COP22, in cui sono state discusse e approvate le linee guida nonché le metodologie operative per la messa in pratica del patto globale deciso l’anno precedente. Durante i lavori del COP22 il Ministero dell’Ambiente ha invitato Giorgio Virgili, coordinatore del progetto LIFE+ IPNOA e direttore tecnico di West Systems (società di Westgroup), ad illustrare le strategie per la riduzione delle emissioni di GHG in agricoltura messe a punto nell’ambito del progetto.
Giorgio Virgili
Founder and Technical Director of Westgroup. Expertise in geochemistry and radiometric instrumentation.
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