Installato il primo prototipo in Italia per la determinazione di rifiuti radioattivi in un mezzo di raccolta rifiuti
E’ la prima volta in Italia che si affronta in modo scientifico il problema della possibile presenza di radioattività nei rifiuti, permettendo di agire concretamente per la protezione degli addetti alla raccolta e della collettività.
Il prototipo, installato e sperimentato in un mezzo per la raccolta di rifiuti urbani, consiste in uno strumento dotato di sensoristica elettronica per la determinazione dei radionuclidi eventualmente presenti nei rifiuti.
Lo strumento è stato progettato, costruito e installato da West Systems nell’ambito del Progetto RADIONUCLIDE, finanziato dalla Regione Lazio e cofinanziato dall’Unione Europea.
Dispositivo installato sul mezzo di raccolta
La radioattività nei rifiuti urbani
La presenza di radioattività nei rifiuti urbani è infatti un’evenienza non così rara e i siti di stoccaggio e di trattamento hanno l’obbligo di verificare l’eventuale presenza di contaminazione radioattiva in tutti i carichi in ingresso con la necessità, in caso di rinvenimento di una quantità anche minima, di fermare il mezzo trasportatore e di interpellare l’Esperto Qualificato. Può trattarsi di radionuclidi a vita media breve utilizzati e rilasciati da strutture ospedaliere ma anche, in casi più rari, di sorgenti radioattive pericolose smaltite in modo scorretto.
Il sistema sviluppato consente l’identificazione della radioattività già durante la fase di raccolta, al fine di intraprendere immediatamente le azioni più corrette per garantire la sicurezza degli addetti e della popolazione.
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