In questi giorni una notizia ha reso famosa a livello mondiale la diga di Oroville in California, la più alta diga degli Stati Uniti costruita tra il 1962 e il 1968, con i suoi 235m di altezza, 12m in più rispetto a quella di Hoover.
Il caso della diga di Oroville
La diga di Oroville è una diga in materiali sciolti alta circa 235m e con una lunghezza del coronamento di circa 1600m. La diga è dotata di due sfioratori di superficie, uno principale e uno di emergenza. Lo sfioratore di superficie principale si trova immediatamente a destra della diga ed è costituito da otto soglie di sfioro presidiate con a valle un canale di scarico in calcestruzzo largo circa 50m e lungo circa 950m. A destra dello sfioratore principale è presente uno sfioratore di emergenza costituito a una soglia libera in calcestruzzo lunga circa 280m senza canale di scarico a valle.
A seguito delle intense precipitazione che hanno interessato il bacino idrografico a monte della diga sono entrati in funzione sia lo scarico principale che quello di emergenza. La grande quantità di acqua ha creato dissesti sia in corrispondenza dello scarico principale che in corrispondenza dello scarico di emergenza tenendo con il fiato sospeso il mondo intero per le temibili e drammatiche conseguenze di un possibile rischio collasso.
Le azioni di messa in sicurezza dell’area sono state imponenti: oltre 188 mila persone evacuate, l’impegno di 23mila soldati, il coinvolgimento di otto elicotteri della Guardia Nazionale tutti impiegati nei lavori di rinforzo delle strutture.
Cosa è accaduto dunque a Oroville?
La progettazione di questo tipo di dighe necessita di una attenta valutazione delle portate di piena che possono riversarsi nel bacino creato dalla diga in quanto è necessario minimizzare il rischio che il livello a monte della diga superi quello del coronamento di tracimazione la diga il che comporterebbe quasi certamente il suo collasso. Per questo nella diga di Oroville erano stati previsti due sfioratori, uno principale e uno di emergenza.
A seguito delle intense piogge e dello scioglimento della neve il livello delle acque nell’invaso della diga di Oroville è salito e si è attivato lo sfioratore principale. Le costanti azioni di monitoraggio hanno rilevato, il 7 febbraio, i primi segni di cedimento del canale di scarico dello sfioratore principale. L’11 febbraio si è attivato anche lo sfioratore di emergenza che non era mai entrato in funzione negli ultimi 50 anni.
Le criticità che si sono manifestate sono pertanto due:
- Il canale di scarico dello sfioratore principale dal quale, una volta collassato nella parte centrale, sono fuoriuscite le acque che hanno provocato una estesa erosione della collina sul lato destro.
- Lo sfioratore di emergenza, le cui acque hanno eroso il terreno a valle con il pericolo dello scalzamento al pieno della soglia di sfioro in calcestruzzo.
Il 12 febbraio il governatore della California ha dichiarato lo stato di emergenza e richiesto l’evacuazione di 200.000 residenti per la possibile minaccia di cedimento delle strutture e il conseguente allagamento di tutti i territori a valle, nei principali comuni di Oroville, Yuba County, Butte County, Marysville e paesi circostanti.
La situazione si è resa più complessa a causa dell’ondata di maltempo che ha colpito a metà Febbraio gli stati di California e Nevada, la peggiore mai registrata negli ultimi anni, che ha reso pertanto più complicati gli interventi di sicurezza ed estremamente variabili le previsioni di controllo della situazione in generale.
Diga di Oroville: stato attuale
Ad oggi la situazione di emergenza sembra essere rientrata, anche se la variabile meteo impone un livello di allerta costante. Le persone evacuate stanno rientrando nelle proprie case, tuttavia le autorità hanno messo in guardia la popolazione che se la situazione meteo peggiorasse potrebbero essere previste nuove azioni di evacuazione. Secondo gli ultimi aggiornamenti da parte delle autorità locali del lago si abbassa di circa due metri e mezzo al giorno e il lago non è considerato più a rischio di crollo imminente.
Riflessioni. L’importanza delle azioni di prevenzione e monitoraggio
Il caso della diga di Oroville porta bruscamente in evidenza l’enorme importanza della sicurezza delle opere idrauliche e in modo particolare delle dighe.
Molte di queste anche sul nostro territorio sono state costruite ormai da decine di anni e necessitano di un continuo monitoraggio e manutenzione. Nei casi più critici sono anche necessario interventi di miglioramento o di adeguamento sulla base delle più recenti normative.
La sempre maggiore presenza umana e gli effetti del “global warming” rendono i territori sempre più vulnerabili a causa di possibili disastri ambientali. L’Ingegneria Ambientale nasce proprio dall’esigenza di integrare varie competenze professionali per operare in un contesto delicato come quello dell’ambiente.
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David Settesoldi
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