La direttiva europea 2013/51/EURATOM, in fase di recepimento nella legislazione italiana, impone la misura della radioattività delle acque destinate al consumo umano.
Tra i parametri da controllare periodicamente il legislatore ha indicato il trizio, isotopo radioattivo dell’idrogeno caratterizzato da emissione beta e da una emivita di circa 12 anni.
L’analisi del contenuto in trizio nelle acque di falda
Il rinvenimento di trizio nelle acque ad uso potabile o comunque nelle acque sotterranee, in misura diversa da quanto prevedibile in base ai dati geochimici della vasta letteratura scientifica sull’argomento, deve immediatamente far sospettare una contaminazione dell’acquifero da parte del percolato proveniente da un discarica di rifiuti solidi urbani, anche quando i valori di concentrazione degli altri contaminanti organici ed inorganici non siano ancora tali da evidenziare interazioni tra percolato ed acquifero.
In questo senso l’esecuzione di analisi routinarie permetterà, con la corretta interpretazione, di disporre di un sensibilissimo strumento per la valutazione dell’interazione tra percolato da RSU e le risorse idriche destinate al consumo umano.
Per maggiori informazioni leggi: Approfondimento – Trizio discariche -Minardi Giovenali Raco Virgili-1
Giorgio Virgili
Founder and Technical Director of Westgroup. Expertise in geochemistry and radiometric instrumentation.
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