Proteggere Firenze dalle alluvioni. Un tema che è una missione ambientale ed economica, ma anche di riferimento di una identità culturale di livello mondiale.
Chi non ricorda l’esondazione del fiume Arno che il 4 Novembre 1966 devastò la città?
Fu uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia. A Firenze si toccarono i 6 metri di altezza delle acque esondate, inondando strade, case, edifici storici, palazzi, monumenti, chiese, con danni pesantissimi sul territorio, incluse le preziose opere d’arte d’importanza universale, custodite nel capoluogo toscano.
Con l’obiettivo di prevenire tali catastrofi naturali, Westgroup, Dipartimento Physis, interviene su un progetto ambientale di rilievo nazionale: la progettazione e la creazione di casse di espansione.
Cassa di Espansione
Cos’è una cassa di espansione?
Si tratta di un’opera idraulica grazie alla quale si riduce la portata durante un evento di piena di un corso d’acqua tramite lo stoccaggio temporaneo di parte del volume dell’onda di piena, solitamente per mezzo di una soglia sfiorante ed arginature.
L’obbiettivo di una cassa d’espansione è quello di accumulare parte del volume di acqua in aree non urbanizzate sottraendolo al fiume per poi restituirlo nella fase calante della piena o comunque finita l’emergenza.
Proteggere Firenze dalle Alluvioni
Con l’obiettivo di proteggere la città di Firenze e il territorio circostante da eventi ambientali drammatici come l’esondazione del fiume Arno del 1966, Westgroup ha realizzato le casse di espansione Restone e Pizziconi, nel comune di Figline (FI).
Le casse di espansione di Pizzicone e Restone sono uno degli interventi strutturali di mitigazione del rischio idraulico connesso alle piene del fiume Arno individuati all’Autorità di Bacino negli strumenti di governo del territorio nel bacino idrografico del fiume Arno.
L’estensione delle casse ed il volume invasato fanno sì che queste opere rivestano importanza di salvaguardia sia nei confronti della popolazione locale sia per la città di Firenze.
La cassa di Restone riesce ad accumulare un volume di 5,80 Mm3 su un’area di 115ha mentre la cassa di Pizziconi accumula un volume di 4,30 Mm3 su un’area di 120ha, riducendo la portata dell’onda di piena di circa 300 m3 /s, per un tempo di ritorno di 200 anni (con il termine tempo di ritorno si indica la probabilità statistica che si verifichi un determinato evento).
Caratteristiche Tecniche
Gli argini delle casse di espansione hanno altezze massime di circa 8.0m, larghezza in sommità di 4.0m e pendenza dei paramenti 1:2. Per altezze superiori a 5.0m è prevista una banca intermedia.
Le soglie di sfioro sono dotate di organi mobili, costituiti da paratoie a ventola, in grado di rendere più flessibile la gestione delle capacità di invaso regolando le portate derivate.
La maggiore flessibilità potrà essere garantita sia in relazione della variabilità delle piene dell’Arno e della Sieve, sia in relazione alle progressive variazioni dei deflussi conseguenti agli ulteriori interventi previsti a monte.
Le paratoie mobili saranno di norma asservite ai livelli in Arno in corrispondenza dell’opera di sfioro e dovranno comunque garantire la possibile regolazione con un sistema di telecontrollo, che potrà essere alimentato dai dati provenienti dal sistema di monitoraggio e preannuncio delle piene del bacino del fiume Arno a monte di Firenze.
L’impiego di organi mobili di regolazione consentirà inoltre di ottimizzare il funzionamento delle varie casse nel periodo necessario alla loro completa realizzazione.
Il 4 novembre 1966 Firenze ha subito la terribile alluvione, che ha sommerso una città ricca di storia e d’arte commuovendo il mondo per il rischio di dispersione di questo immenso patrimonio oltre alla perdita di vite umane, “ogni anno si ha la certezza che pioverà, quel tanto che basta per gonfiare gli argini, non trasformiamo la certezza di un fatto naturale nell’incubo di un’alluvione“.
PER INFORMAZIONI
Mail: m.alderighi@physis.net
segreteria.firenze@physis.net
Tel.: +39 055 4683253
Per approfondimenti:
http://www.provincia.fi.it/arno/casse-di-espansione/
Martina Alderighi
Ingegnere Civile specializzato in Idraulica all'Università degli Studi di Pisa. Abilitazione all'esercizio della professione di Ingegnere Civile-Ambientale.
Una missione chiara: proteggere l’ambiente, la salvaguardia della terra in cui vive e prevenire e contrastare le conseguenze meteo su territori fragili, come l’Italia.
Lavora nel Dipartimento Physis di Westgroup.
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